In viale Montenero a Milano c’è un pezzo di New York.
Un luogo in cui pensieri, sogni, professioni e idee si disperdono nell’aria mescolandosi al profumo della carta e del legno.
Nato dall’idea di quattro brillanti menti, Giorgio Fipaldini, Carla Parisi, Piergiorgio Mancone e Fabrizio, Open Milano è uno spazio multifunzionale alla base del quale vige un unico concept: la condivisione.
Mille metri quadri di superfice, avvolti da scaffali colmi di libri, communal table lunghi 20 metri, divani e poltrone, 30 postazioni di co-working, wifi free e un Gourmet Bar che mette a disposizione spuntini e pranzi, aperitivi e cene preparati quotidianamente dagli chef di OTTIMOMASSIMO.
Open Milano: luogo di incontro con centinaia di App
In una città in continuo movimento, pulsante per sua stessa natura, Open Milano rompe gli schemi accogliendo ogni suo visitatore come in un rifugio in cui sentirsi a casa.
Ed è così che si incontrano gruppi di studenti, professionisti, creativi seduti allo stesso tavolo, si respirano idee, progetti, ispirazioni condivisi in un unico spazio dove sembra che il tempo resti sospeso.
Tablet, e-reader, giornali, riviste e libri di carta sono disponibili per la consultazione gratuita, (i libri sono anche acquistabili), per i più appassionati un “libraio digitale” è disposizione con una selezione di centinaia di App da provare e sperimentare, il tutto con un occhio al design, stando comodamente seduti su sedie, divani e poltrone firmate LAGO.
Ma Open Milan è more than … è uno spazio interattivo con un’anima vibrante in continua evoluzione, all’interno del loft ci si può imbattere in eventi settimanali di ogni tipo e rigorosamente aperti al pubblico. Dalle classiche presentazioni con l’autore, a workshop di fotografia, alla degustazione vini, ai laboratori genitori-bambini.
Il tutto in un’atmosfera di contaminazione continua.
La creativitá nasce dal crowdfunding
Infine il concept “condivisione” si esplica anche nel “crowdfunding”.
Open Milano è infatti una start up costituita in parte con “finanziamento dal basso” tramite la formula della donazione in cambio di qualcosa.
Con 10 euro, ad esempio, si ha accesso a contenuti digitali extra; con 100 ad una postazione di co-working per una settimana ed a un workshop.
A poche settimane dall’apertura, avvenuta il 20 novembre, Giorgio Fipaldini dichiarava:
“Con ‘Open’ intendiamo ribaltare le proporzioni: il nostro non sarà un luogo ‘librocentrico’. Chi verrà da noi dovrà sentirsi a proprio agio, come a casa. Al centro, quindi, non ci saranno (solo) i libri, ma le persone”.
Ci sono riusciti? Noi diciamo di SI.
Tags: coworking, crowdfunding, open milano