C’è un momento fatidico negli Stati Uniti in cui tutti i televisori, americani e non, vengono sintonizzati su una sola partita: il Super Bowl. Possiamo definirlo l’evento mediatico più importante della storia sportiva americana, con la partita che è stata trasmessa non soltanto in televisione ma anche in diretta streaming sui social network. E proprio grazie ai dati comunicatici da Facebook è stato ricostruito il traffico di informazioni che si è registrato sulle reti sociali durante la partita dell’anno dell’NFL.
La sfida ha contrapposto le due coste, East contro West, e il traffico è andato di conseguenza: nonostante un interesse piuttosto alto diffuso in tutto il Paese, sono le regioni delle due squadre finaliste ad aver registrato il tasso più alto di traffico, dallo stato di Washington al Massachusetts.
LA NOVITÀ DELL’ANNO: le persone al minuto. Il bilancio di Facebook è impressionate: il traffico generato da più di 65 milioni di persone in tutto il mondo ha portato alla scrittura di 265 milioni di post, doppiando di fatto quanto era successo l’anno scorso quando la finale tra Seattle Seahawks e Denver Broncos aveva coinvolto “appena” 50 milioni di utenti unici. E la novità dell’anno è la PPM, ovvero la statistica delle “persone per minuto” che hanno partecipato alle discussioni a tema sul Super Bowl, con la fase finale della partita che ha visto un picco di 1,3 milioni di persone socialmente attive al minuto.
Inutile negare che il connubio tra i social network e i grandi eventi sia anche occasione di notorietà per celebrità e personaggi politici, che non hanno perso occasione di sfoggiare benefit e vantaggi di poter assistere alla finale (come Steven Tyler, comodo in un palco dello stadio), il video di Arnold Schwarzenegger o il dietro le quinte di Big Lenny Kravitz, scortato dalla polizia prima della sua esibizione con la Perry.
Marco Marranini
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